venerdì 28 agosto 2009

18. Il contratto politico

Anche la DD accetta l’idea di «contratto», ma in un senso diverso da quello maturato dal pensiero moderno. In DD, infatti, il contratto non è una semplice finzione euristica collocata in un ipotetico stato di natura, ma un contratto vero e proprio, che si colloca nello stato presente e viene stipulato realmente fra ciascun individuo, una volta che sia pervenuto all’età adulta, e il popolo, anche se in forma non necessariamente scritta. Di fatto, questo contratto è un simbolo della sovranità individuale.
La DR invece si è servita della teoria contrattualista per conferire la sovranità al popolo e negarla alle persone.

2 commenti:

  1. Credo che non si possa definire l'idea di "contratto politico" senza prima chiarire i concetti di "contratto" e di "popolo".

    Il "contratto" è una "convenzione" per cui uno o più individui si obbligano verso una o più, a fare o a non fare qualcosa. Per la specie umana ha la funzione di regolare in modo certo e definito i rapporti che si instaurano fra persone che appartengono alla stessa Comunità e fra diverse Comunità.

    Le radici del contratto come regolatore dell'ordine sociale, si trovano nelle società animali a partire dalla simbiosi fra le prime forme di batteri. Da questo meccanismo di vantaggio reciproco e di cooperazione è disceso il modo di regolare i rapporti fra tutto il vivente, meno i batteri.

    "/La perfezione del contratto sociale ha spezzato gli antichi vincoli, tipici dei vertebrati, imposti dalla rigida selezione di parentela, mediante la convenzione del contraccambio, unitamente al linguaggio flessibile infinitamente produttivo, e un’attitudine alla classificazione verbale, gli esseri umani stipulano accordi duraturi, sui quali possono essere costruite le culture e le civiltà/." (E. O. Wilson, /Sulla natura umana/, Zanichelli, Bologna, 1980, p. 110.)

    Il passaggio dal /Contratto sociale/ (Rousseau) al Contratto politico (Proudhon) è dovuto alla straordinaria *cultura* sviluppata dalla specie umana.

    "/La microstruttura dell’organizzazione sociale umana si basa su perfezionate mutue valutazioni che conducono alla stipulazione di contratti/." (E. O. Wilson,/ Sociobiologia: la nuova sintesi,/ Zanichelli, Bologna, 1979. p. 280.

    Fra le diverse definizioni di "popolo" preferisco quella data da Cicerone per il quale "../. il popolo non è ogni unione di uomini associati in modo qualsiasi, ma l'unione di una moltitudine unita dal rispetto della legge e dalla comunanza di interessi ”/ (Cicerone, /De re pubblica/, Avia Pervia, Milano, 1994, pp. 54-55).

    Cicerone ha omesso dalla definizione la parola "volontaria" (... unione/ "volontaria/"), che implica la possibilità di scelta libera e responsabile.

    Nell'ottica delle due definizioni il "Contratto" politico è all'origine dell'idea di Democrazia ed il "Contratto" sociale è un meccanismo ordinatore di cui la natura si avvale spontaneamente per regolare i rapporti fra gli individui delle società che crea.

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  2. Bene, Paolo. Ce l'hai fatta! Il tuo post è pubblicato e il mistero è risolto. Il fatto è che io non posso aprire, uno ad uno, tutti i 40 blog che ho aperto in cerca di commenti. E così ho dovuto accettare la soluzione che qualcuno mi ha suggerito. In pratica devo fare da moderatore: ricevo via mail tutti i commenti che arrivano e devo decidere se pubblicarli o meno. Non era quello che volevo, ma almeno ho raggiunto il mio scopo di non dovere aprire ogni giorno 40 blog.

    Adesso vengo al tuo commento.
    A mio giudizio, il punto debole della tua tesi è che tu indichi nel "popolo" il firmatario del contratto.
    Secondo me, invece, il popolo non può firmare nulla. Il popolo non firma, non parla, non prova emozioni. Il popolo è solo un concetto, un'idea, una figura astratta. E lo stesso vale se, al posto di popolo, metti la maggioranza, il partito, la chiesa, il governo, e via dicendo.
    Non c'è contratto al mondo che non sia definito e sottoscritto da persone individuali, come siamo tu e io.
    Dunque: se tu dici che il popolo sottoscrive un contratto con se stesso, io non sarei d'accordo.
    Se invece dici che ciascuno cittadino firma un contratto con l'insieme di tutti i cittadini, ossia con il popolo intero, in questo caso concorderei pienamente.

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