Anche la DD accetta l’idea di «contratto», ma in un senso diverso da quello maturato dal pensiero moderno. In DD, infatti, il contratto non è una semplice finzione euristica collocata in un ipotetico stato di natura, ma un contratto vero e proprio, che si colloca nello stato presente e viene stipulato realmente fra ciascun individuo, una volta che sia pervenuto all’età adulta, e il popolo, anche se in forma non necessariamente scritta. Di fatto, questo contratto è un simbolo della sovranità individuale.
La DR invece si è servita della teoria contrattualista per conferire la sovranità al popolo e negarla alle persone.
18. Il contratto politico
15 anni fa
Credo che non si possa definire l'idea di "contratto politico" senza prima chiarire i concetti di "contratto" e di "popolo".
RispondiEliminaIl "contratto" è una "convenzione" per cui uno o più individui si obbligano verso una o più, a fare o a non fare qualcosa. Per la specie umana ha la funzione di regolare in modo certo e definito i rapporti che si instaurano fra persone che appartengono alla stessa Comunità e fra diverse Comunità.
Le radici del contratto come regolatore dell'ordine sociale, si trovano nelle società animali a partire dalla simbiosi fra le prime forme di batteri. Da questo meccanismo di vantaggio reciproco e di cooperazione è disceso il modo di regolare i rapporti fra tutto il vivente, meno i batteri.
"/La perfezione del contratto sociale ha spezzato gli antichi vincoli, tipici dei vertebrati, imposti dalla rigida selezione di parentela, mediante la convenzione del contraccambio, unitamente al linguaggio flessibile infinitamente produttivo, e un’attitudine alla classificazione verbale, gli esseri umani stipulano accordi duraturi, sui quali possono essere costruite le culture e le civiltà/." (E. O. Wilson, /Sulla natura umana/, Zanichelli, Bologna, 1980, p. 110.)
Il passaggio dal /Contratto sociale/ (Rousseau) al Contratto politico (Proudhon) è dovuto alla straordinaria *cultura* sviluppata dalla specie umana.
"/La microstruttura dell’organizzazione sociale umana si basa su perfezionate mutue valutazioni che conducono alla stipulazione di contratti/." (E. O. Wilson,/ Sociobiologia: la nuova sintesi,/ Zanichelli, Bologna, 1979. p. 280.
Fra le diverse definizioni di "popolo" preferisco quella data da Cicerone per il quale "../. il popolo non è ogni unione di uomini associati in modo qualsiasi, ma l'unione di una moltitudine unita dal rispetto della legge e dalla comunanza di interessi ”/ (Cicerone, /De re pubblica/, Avia Pervia, Milano, 1994, pp. 54-55).
Cicerone ha omesso dalla definizione la parola "volontaria" (... unione/ "volontaria/"), che implica la possibilità di scelta libera e responsabile.
Nell'ottica delle due definizioni il "Contratto" politico è all'origine dell'idea di Democrazia ed il "Contratto" sociale è un meccanismo ordinatore di cui la natura si avvale spontaneamente per regolare i rapporti fra gli individui delle società che crea.
Bene, Paolo. Ce l'hai fatta! Il tuo post è pubblicato e il mistero è risolto. Il fatto è che io non posso aprire, uno ad uno, tutti i 40 blog che ho aperto in cerca di commenti. E così ho dovuto accettare la soluzione che qualcuno mi ha suggerito. In pratica devo fare da moderatore: ricevo via mail tutti i commenti che arrivano e devo decidere se pubblicarli o meno. Non era quello che volevo, ma almeno ho raggiunto il mio scopo di non dovere aprire ogni giorno 40 blog.
RispondiEliminaAdesso vengo al tuo commento.
A mio giudizio, il punto debole della tua tesi è che tu indichi nel "popolo" il firmatario del contratto.
Secondo me, invece, il popolo non può firmare nulla. Il popolo non firma, non parla, non prova emozioni. Il popolo è solo un concetto, un'idea, una figura astratta. E lo stesso vale se, al posto di popolo, metti la maggioranza, il partito, la chiesa, il governo, e via dicendo.
Non c'è contratto al mondo che non sia definito e sottoscritto da persone individuali, come siamo tu e io.
Dunque: se tu dici che il popolo sottoscrive un contratto con se stesso, io non sarei d'accordo.
Se invece dici che ciascuno cittadino firma un contratto con l'insieme di tutti i cittadini, ossia con il popolo intero, in questo caso concorderei pienamente.